Con il dl 145 del 23 dicembre 2013 si è voluto dare impulso alla capacità imprenditoriale dei lavoratori delle aziende in crisi, che, se si costituiscono in cooperativa di produzione e lavoro, hanno diritto di prelazione sull’ affitto o sulla vendita delle aziende, dei rami d'azienda o dei complessi di beni e contratti delle imprese sottoposte a fallimento, concordato preventivo o amministrazione straordinaria.
Ma non solo, in via sperimentale, il Decreto n. 73380 del 29 marzo 2013 del ministero del lavoro e delle politiche sociale, ha esteso a tutti i lavoratori che beneficiano di indennità ASPI (tra cui l’ex indennità di disoccupazione), il diritto a riceverne l’anticipazione se decidono di costituirsi in cooperativa o intraprendere una attività imprenditoriale. In pratica si è esteso a tutti i lavoratori (anche quelli delle aziende più piccole, fino a 15 dipendenti) quello che già esisteva in favore dei lavoratori in mobilità indennizzata (riservata ai lavoratori delle aziende di maggiori dimensioni).
Infine, si ricorda che, le cooperative costituite tra lavoratori di aziende in crisi godono della concessione di contributi a fondo perduto ex articolo 17 della legge 27 febbraio 1985, n. 49, fino a tre volte il capitale sottoscritto dai soci.
Queste misure vanno nella direzione di stimolare l’autoimprenditorialità e di ricollocare i lavoratori dipendenti verso forme di lavoro autonomo e cooperativo. Il fenomeno dei Workers buyout (WBO) nasce negli USA e si sta espandendo anche in Italia, anche a seguito della crisi economica, ma non deve essere inteso solo come uno strumento per affrontare i problemi, bensì un interessante alternativa per garantire il ricambio generazionale, in tutti quei casi in cui l’imprenditore non ha figli intenzionati a proseguire nella conduzione dell’azienda, ovvero nel caso in cui i figli non siano all’altezza dei padri.
Il cambiamento non è facile e passa attraverso un primo step fondamentale: il cambiamento di mentalità dei lavoratori, per rimettersi in gioco ci vuole soprattutto consapevolezza, preparazione e foglia di fare. Se ci si costituisce in cooperativa si deve essere disposti a ricoprire ruoli diversi da quelli che si svolgeva prima e , all’inizio, si dovrà rinunciare a diritti acquisiti, superminimi e scatti di anzianità, e soprattutto si dovrà essere disposti a lavorare un po’ di più soprattutto “di testa”.
Dott.ssa Antonella Sacchetti